La prima che mi è venuta in mente è senza dubbio la rivalità tra Federer e Nadal, già citata da StellaS.
Due campionissimi del tennis, si dice anche molto amici tra di loro fuori dal campo. Il primo, votato più forte giocatore della storia di questo sport, contro il secondo che lo ha sempre più o meno battuto senza molta pietà. Specie nelle finali Slam, dove lo spagnolo conduce (a memoria) tipo 8 a 2.
La finale Wimbledon del 2008, vinta da Nadal, è stata eletta la partita più bella della storia del tennis.
Sempre per rimanere in tema tennis, impossibili da dimenticare la rivalità tra Agassi e Sampras, McEnroe ("You cannot be serious!!") e Lendl, McEnroe e Borg.
Nel tennis femminile, invece, impossibile non citare la rivalità fraterna tra Serena e Venus Williams, che si sono affrontate molte volte, in finali Slam e non.
Cambiamo sport...
La rivalità, che si sta quasi concludendo, nel basket è senza dubbio quella tra LeBron James e Kobe Bryant. Il dominatore attuale della lega NBA, e il dominatore passato. Una rivalità sana, che non ha mai visto una degna finale tra i due, purtroppo. Sempre solo scontri a distanza.
Due immensi giocatori, diversi, caratterialmente e tecnicamente.
Nel calcio, invece, voglio ricordare un duello in quel di Milano. Due giocatori simbolo di entrambe le squadre del Nord Italia. L'Inter di Mazzola e il Milan di Rivera.
La forza di uno e la genialità dell'altro. Rivalità estrema, arrivata al culmine con la famosa "staffetta" in nazionale, nel 1970, dove a volte giocava uno, a volte giocava l'altro.
La semifinale contro la Germania fu vinta dagli azzurri con il gol di Rivera ormai entrato nella storia; la finale contro il Brasile segnò la nostra sconfitta, con Rivera in panchina.
Rivera ricorda sempre come, a suo parere, fu sbagliato fargli giocare la partita molto fisica e dura contro la Germania, e lasciarlo in panchina contro i palleggiatori brasiliani. Per caratteristiche, infatti, era molto più consono schierare Rivera col Brasile.
A tal proposito, infatti, Pelè dichiarò (prima della finale) la sua ammirazione nei confronti della squadra italiana, canzonando un po' il CT Valcareggi dicendo: "L'Italia è una squadra davvero fortissima, pensate che possono permettersi il lusso di lasciare fuori Rivera."
L'eterna staffetta tra i due campioni di Milan e Inter, secondo me, è sempre stata una battaglia giornalistica perchè, per quando Mazzola fosse un signor giocatore, non aveva neanche la metà della classe e dell'estro di Rivera, il primo Pallone d'Oro italiano.
Spostandoci un po' più in là con gli anni, mi verrebbe quasi da nominare la rivalità tra Materazzi vs. qualsiasi giocatore forte. Una rivalità strana, che colpiva il neurone solitario nel cervello del difensore ex Perugia e Inter, che si trasformava da giocatore scarso a "anti-calcio", arrivando a picchiare, scalciare, ecc ecc, qualsiasi giocatore di qualità che gli passasse a tiro.
Ho sempre sostenuto che Materazzi, così come altri macellai, sarebbe dovuto essere squalificato a vita e bandito da ogni campo di calcio.
Ricordo anche la rivalità Del Piero - Baggio, nella Juventus. Durata poco, fortunatamente, dato che "Pinturicchio" ha vinto a mani basse la sfida col talento (dubbio) del "Codino", forte con gli scarsi e scarso con i forti. La Juve ha deciso di investire sul ragazzo di Padova, che ha poi ripagato in lungo e in largo l'investimento fatto nel corso degli anni.
Baggio lascerà la sua traccia nel mondo del calcio grazie a innumerevoli prodezze che lo hanno portato a vincere quasi niente da protagonista, Del Piero è diventato leggenda.
(So che non sarai d'accordo con quanto sopra.)
Chiudo con la rivalità Totti-Lulic, chiusa con l'Europa Leage per gli aquilotti, e lacrime amare per i maggici.
:-P
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Marco il censore non si smentisce mai
Oggi vuole tributarci della sua presenza mostrando con chiarezza quanto poco è in grado di parlare e argomentare sia di calcio che di altro.
La questione Rivera-Mazzola penso sia qualcosa di puramente soggettivo (sottolineato dai miei continui "secondo me"); mentre il discorso Baggio-Del Piero è qualcosa che va un po' oltre i pareri personali.
Il fatto che il censore sia di Bologna, poi, è già di per se uno schieramento dalla parte del "divin Codino", ribattezzato "coniglio bagnato" dall'avv. Agnelli.
I fatti parlano chiaro: Del Piero sarà sempre ricordato come una leggenda della Juve; Baggio, pur avendo giocato in Juve, Inter e Milan (le prime 3 squadre italiane), verrà ricordato e amato di più dai tifosi di Bologna, Brescia e forse a Firenze.
In effetti bisogna riconoscere che Baggio non ha mai raggiunto ottimi risultati nelle grandi squadre in cui ha giocato, venendo spesso lasciato in panchina, soprattutto nelle partite che contavano.